(www.dilloadalice.it n.90 del 01/02/2006)
L'avvento di Internet e degli altri strumenti informatici sta
rapidamente ampliando le forme in cui le Chiese e le organizzazioni
religiose possono promuovere il proprio messaggio. Il 3 gennaio,
l'agenzia di stampa “Fides”, della Congregazione per
l'evangelizzazione dei popoli, ha pubblicato la prima parte di un
dossier intitolato “Il popolo di Dio su Internet".
Secondo questo rapporto, in Italia è quasi impossibile contare il
numero dei siti cattolici, grazie alla rapidità con cui sta crescendo
questo settore. Il numero dei link che si trovano sui siti, dà un'idea
di come i siti cattolici stanno emergendo. Ad esempio, il link ad uno
dei siti più diffusi, www.totustuus.it, si trova su circa 50.000 siti.
Il portale www.siticattolici.it, invece, riporta più di 10.000 siti
cattolici italiani. Quasi un quarto del totale di questi appartengono
alle parrocchie, mentre altri 2.000 sono di organizzazioni e gruppi
privati. Gli istituti religiosi e missionari contano 1.222 siti, e i
siti associati a strutture e attività pastorali ufficiali della Chiesa
sono 589. In ordine decrescente vi sono pagine web di natura cattolica
(589), università e centri culturali (403), e siti associati (353).
Il ricambio dei siti è notevole: rispetto a due anni fa sono stati
dismessi 1.400 siti. Ma il tasso di crescita del numero complessivo dei
siti è alto, con un aumento del 25% negli ultimi due anni. La crescita
è stata particolarmente sostenuta nel campo della musica cristiana con
un aumento del 33,6%, www.informusic.it il portale di musica cristiana
più popolare in Italia, nella radio e televisione cattolica con un
aumento del 32,8%, e nell'arte sacra con un aumento del 31,5%.
Anche negli ambienti religiosi degli Stati Uniti sta crescendo la
cultura informatica. Jonathan Last, editore on-line del Weekly Standard,
ha offerto una riflessione sull'attuale situazione nell'edizione di
dicembre della rivista First Things.
Blogging
Nel suo articolo “God on the Internet”, Last riporta un sondaggio
del 2004, secondo cui il 64% degli utenti - 82 milioni di persone -
affermano di utilizzare Internet per motivi religiosi. Di questi, il 32%
ha affermato di usare la rete per tenersi aggiornati sulle notizie
religiose; il 17% consulta Internet per individuare luoghi di culto; e
l'11% per scaricare musica spirituale.
Un altro fenomeno informatico recente, in cui emerge un utilizzo
anche religioso, è quello dei “blog”. Un “blog” - abbreviazione
per “Web log” - è un sito Internet in cui, in ordine cronologico
inverso, compaiono i messaggi che quotidianamente vengono inviati al
sito. Il numero totale dei blogs negli Stati Uniti è stimato a circa 8
milioni. Lo scorso ottobre si è svolto il primo convegno dei bloggers
religiosi, “GodblogCon”, organizzato da John Mark Reynolds,
professore di filosofia presso la Biola University, un istituto
cristiano in California.
Reynolds ha riferito a Last che esistono “letteralmente milioni”
di bloggers religiosi. Tra questi, qualche migliaio, scrive per un
pubblico che va oltre la ristretta cerchia familiare o della comunità.
Le persone che accedono ai blog per leggerli varia molto: un piccolo
Godblog viene consultato da solo 115 persone al giorno, mentre altri
arrivano anche a migliaia di consultazioni giornaliere. Anche i
sacerdoti se ne stanno interessando. Secondo Last, al giorno d'oggi
circa 50 preti possiedono un proprio blog.
Last osserva inoltre che quasi ogni chiesa in America ha il proprio
sito Internet. Le chiese protestanti generalmente hanno siti più
avanzati rispetto a quelli cattolici, anche se questo svantaggio è in
parte compensato dall'enorme diffusione e dalla grande profondità del
sito Internet del Vaticano.
La proliferazione delle attività su Internet non è esente da
effetti negativi, aggiunge Last. Chiunque può mettere su un sito o un
blog. Per questo gli utenti devono essere attenti circa la qualità
dell'informazione. Inoltre la natura stessa dello strumento tende a
scadere nel triviale o talvolta nella polemica. Anche la
commercializzazione è un elemento di cui tenere conto: alcuni siti
sfruttano il proprio bacino di utenti per vendere ogni sorta di beni.
Download dei Testi Sacri
La crescente diffusione degli iPod sta aprendo a nuove forme di
trasmissione della religione. Gli iPod sono strumenti audiofonici
digitali portatili, capaci anche di gestire i cosiddetti podcast: un
tipo di pubblicazione in formato audio scaricabile da Internet.
Nell'ambito dei podcast stanno emergendo ora anche i Godcast, secondo il
quotidiano britannico Telegraphdel 5 agosto scorso.
Un numero crescente di persone sta utilizzando il proprio lettore
musicale portatile per scaricarsi le omelie. L'articolo riferisce di un
vicario anglicano di nome Leonard Layne, che si è sorpreso di come,
nell'arco di breve tempo, più di 2.400 utenti si erano scaricati uno
dei suoi sermoni dal sito. E questo riguarda solo un vicario di una
parrocchia sperduta di campagna.
Il 29 agosto, il New York Times ha dato conto dell'aumento della
domanda di materiale religioso audiofonico negli Stati Uniti. Nell'arco
del solo mese di luglio dello scorso anno, il numero dei podcast
religiosi offerti su un sito Internet è aumentato da 177 a 474.
Secondo il Times, tra tutte le organizzazioni religiose, quelle
cristiane sono state le più attive nell'ambito dei podcast. Un famoso
sito cattolico, gestito da un prete olandese, padre Roderick Vonhögen,
aveva già più di 10.000 ascoltatori per ogni programma. Anche “Radio
Vaticana” (www.radiovaticana.org) fornisce materiale audio da
scaricare in diverse lingue.
Un altro strumento diffuso di comunicazione è quello degli SMS dei
telefonini cellulari. Anche tra gli SMS la religione ha trovato spazio,
secondo il quotidiano australiano Sydney Morning Herald del 6 ottobre.
La Bibbia ora può essere inviata via SMS. E così, anche i testi
delle Sacre Scritture vengono convertiti nel linguaggio utilizzato negli
SMS.
L'iniziativa è della Bible Society in Australia che ha tradotto
tutti i 31.173 versi della Bibbia in testi SMS che possono essere
scaricati da Internet gratuitamente ed invitati ai cellulari.
“I tempi in cui la Bibbia esisteva solo negli austeri volumi
rilegati in nero con una croce sulla copertina sono ormai molto
lontani”, ha affermato il portavoce della Bible Society, Michael Chant.
C'è voluto il lavoro di quattro settimane di una sola persona per
convertire l'intero Nuovo e Antico Testamento in testo SMS. “L'idea è
che la Bibbia può essere oggetto di un uso moderno, esattamente come si
legge il detto del giorno o l'oroscopo”, ha affermato Chant.